Basilica Santuario Maria SS. della Coltura

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FESTA CIVILE

Ogni anno, nell'ultima decade di maggio, il cuore dei parabitani è pieno di gioia e di gratitudine, perché celebra la sua amata Madonna della Coltura, la Madre che da secoli accompagna il popolo di Parabita nel cammino della fede, della fatica e della speranza.

Tutto ha avuto inizio con un gesto semplice, ma colmo di mistero: un contadino che lavora la terra e, tra i solchi del campo, scopre una pietra con su affrescata l’immagine della Vergine Maria col Bambino. Non era solo una pietra, ma un segno, un monolito sacro che ha toccato il cuore del popolo. Lì, dove si coltivava il grano, Dio ha voluto piantare un seme spirituale, e da quella scoperta è nata una devozione che ha attraversato i secoli.

Quel Monolito, che ancora oggi conserviamo con amore nel Santuario, non è una reliquia muta: è pellegrino. Ogni anno, in questo tempo di festa, si fa viandante tra le nostre strade, come se anche Maria volesse uscire dalle mura del Santuario per venire incontro ai suoi figli, per farsi vicina, per benedire le case, le famiglie, i malati, i bambini.

Il sabato sera, il simulacro processionale – che richiama l’immagine del Monolito – lascia la Basilica e viene portato in processione solenne tra le strade della città verso la Chiesa Madre, dove sosta per tutta la domenica, come una madre che desidera restare accanto ai suoi figli nella festa. È un momento di grande commozione e di intensa preghiera. Poi, la domenica mattina si rievoca il tradizionale rinvenimento del Monolito. È un momento di festa, di gioia, di esultanza. Si ricorda che Maria ha scelto l’umiltà dei campi per porre la sua tenda: laddove il sudore scava la terra, la Madre di Dio accompagna il lavoro difficile dei campi.

Il simulacro ritorna nuovamente in Basilica il lunedì seguente: ancora un cammino, ancora una festa.

Questo cammino ci ricorda che Maria non è una regina distante, ma una madre che cammina con noi, pellegrina tra i pellegrini, presente nella vita concreta della sua gente.

Il Monolito è pietra, sì, ma è una pietra viva, carica della fede di generazioni. Toccarla, venerarla, accompagnarla è come dire: “Maria, vieni con noi. Entra nella nostra vita. Benedici il nostro cammino.”

Anche noi siamo chiamati a diventare pellegrini, lasciandoci muovere dalla fede, come si muove quel Monolito che ci ricorda quanto Dio cammina con noi, e Maria ci accompagna sempre.

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